L’analisi mensile del Centro studi retail Confimprese evidenzia le performance negative di Milano città e provincia, che chiudono il progressivo anno con la ristorazione a -43,3% e l’abbigliamento e accessori a -38,7%. La ristorazione rimane il settore in maggiore sofferenza anche nei canali di vendita con un progressivo anno a -44% nei centri commerciali e -41% nelle high street. Rischio perdite di 25 miliardi di consumi a Natale

Milano, 28 ottobre 2020 – E’ stato un week end nero per il retail a seguito delle misure restrittive adottate da Regione Lombardia. I centri commerciali sono andati deserti, perso l’intero fatturato che non potrà essere recuperato nei 5 giorni della settimana. Male anche le food court e alcune merceologie come bar, farmacie, tabaccai, fioristi rimaste aperte in base alle nuove ordinanze, che hanno realizzato poco meno del 30% degli incassi di un normale fine settimana.

Queste le evidenze della survey mensile Andamento consumi e rilancio del retail in Lombardia, condotta dal Centro studi retail Confimprese nei settori ristorazione e non food e diffuse oggi a Forum Retail organizzato da IKN Italy. A cui si aggiungono i dati del rapporto Confimprese Censis che fissano l’asticella a Natale come orizzonte massimo di tenuta psicologica degli italiani all’indomani delle nuove restrizioni. Nel periodo delle feste natalizie, misure paragonabili al lockdown di primavera farebbero sfumare 25 miliardi di euro di spesa delle famiglie. Con queste premesse il tracollo dei consumi è da evitare a ogni costo.

«La situazione è molto grave – sottolinea Mario Resca, presidente Confimprese –. La risalita dei contagi, i timori di un nuovo lockdown, di cui stiamo sperimentando gli effetti con le chiusure dei centri commerciali e la prospettiva di un Natale ‘oscurato’ stanno già raffreddando i consumi, con conseguenze gravi sull’occupazione e, a catena, sulla stessa produzione. Dobbiamo essere consapevoli che se crollano i consumi, il Paese non reggerà. Il settore è il motore dell’intera economia. Affossare il retail significa affossare l’economia italiana».

A soffrire è anche il settore di congressi e convegnistica, colpito in egual modo dalle misure restrittive di questi giorni. «Il comparto sta vivendo una situazione complessa, nonostante gli operatori abbiano dimostrato di sapere organizzare eventi in sicurezza – dichiara Francesca Cattoglio, owner IKN Italy –. Per Forum Retail abbiamo registrato da parte delle imprese la volontà di ripresa e l’esigenza di realizzare progetti concreti, attualmente difficili da portare a compimento, oltre alla necessità di confronto tra loro per sviluppare idee e fare sistema».

Focus consumi Milano città e provincia: progressivo anno e quadrimestre giugno-settembre

Nel progressivo gennaio-settembre vs stesso periodo 2019 Milano città ha lasciato sul terreno una perdita secca del-43,3% a totale mercato, mentre Milano provincia, sia pure in negativo, ha sofferto meno e registra -38,7%. Si tratta di un trend che va delineandosi con sempre maggiore chiarezza e di cui gli operatori di settore dovranno tenere conto per gli assetti futuri: i consumatori privilegiano la vita di quartiere, anche grazie al persistere dello smart working e del calo della mobilità urbana.

Abbigliamento e accessori

Le mutate abitudini di acquisto degli italiani si riflettono anche nello spaccato per settori, dove nel progressivo anno, abbigliamento e accessori a Milano città flettono del -41% contro il -38% della provincia. Nel post lockdown è la provincia che migliora sensibilmente, sia pure con il segno negativo, e chiude il quadrimestre giugno-settembre a -25,4% contro il -33,8% della città. 

Ristorazione

La ristorazione chiude il progressivo anno a -43% su Milano e -38,6% in provincia. Il dato più importante, che segna anche un parziale ritorno alla normalità e alla voglia di libertà dei milanesi fuori città arriva dal quadrimestre giugno-settembre, che chiude in provincia a -29,2%, ma rimane su valori molto negativi a Milano con -40,4%.

La ristorazione è il settore più colpito dalla crisi economica anche nei canali di vendita. Nel progressivo anno registra -44% nei centri commerciali e -41% nelle high street. Nel periodo giugno-settembre il trend è in leggero miglioramento con -30,7% nei centri commerciali e -38,4% nelle high street.

Focus Lombardia primi 15 giorni ottobre

I primi 15 giorni di ottobre mostrano una caduta dei consumi, con la ristorazione commerciale a -25% sullo stesso periodo 2019 e la flessione dello scontrino medio che conferma la crisi profonda del settore.

Male anche l’abbigliamento che registra ancora un trend negativo con -11,5%. Si salva, in controtendenza, l’abbigliamento bambino che registra +12% e beneficia dell’onda lunga di un periodo lockdown ridotto. In flessione il traffico medio nei punti vendita, mentre mostra segnali di ripresa il tasso di conversione in store, ovvero la propensione dei consumatori che entrano nei punti vendita ed effettuano almeno un atto di acquisto, che guadagna in media 5 punti percentuali. La flessione del traffico e il contestuale aumento del tasso di conversione fanno emergere dinamiche di consumo post lockdown più orientate agli acquisti pianificati e necessari a scapito della domanda più impulsiva dei beni voluttuari.