Sono passati ormai 8 anni da quel 2004 in cui il Comune di Parigi affidò a Semaest, società mista pubblico-privata, il compito di combattere la monoattività dei quartieri e l’assenza di eredi legittimi di alcuni immobili in alcune zone della città. A questo scopo Semaest elaborò il programma Vital’Quartier, basato su tre principali obiettivi: diversità economica e commerciale, coesione sociale e sviluppo sostenibile della città. In effetti molti quartieri parigini erano affetti da forte monoattività e mancanza endemica di locali commerciali. I cittadini erano privi di negozi di prossimità, soprattutto alimentari. La soluzione fu l’acquisto di locali e la loro ristrutturazione e riabilitazione. Il Comune continua ancora oggi in quest’opera facendo leva sul circolo virtuoso che altri dettaglianti si aggreghino spontaneamente, in modo di diversificare l’offerta. Grazie a questa strategia, Semaest controlla oggi, nelle 6 zone interessate al progetto, ben 352 esercizi commerciali per una superficie totale di 38.431 mq. Ma nel 2008 è stata lanciata una seconda fase, non prevista alla partenza, che comprende altri 5 quartieri, che dovrebbero essere oggetto di interventi fino al 2021. Ma per rendere “perenne” Vital’Quartier, Semaest e la Caisse de dépôs stanno per creare una società d’investimento sotto la forma di una società per azioni semplificata (sas) che accompagni l’operazione e la sistemazione urbanistica, acquistando e sfruttando più della metà degli esercizi commerciali riqualificati. Semaest inoltre ha stabilito una partnership con i locatori di esercizi commerciali presenti al pian terreno di immobili. Maggioritari nella Sas con il 37,5% del capitale, Semaest e la Caisse de dépôs dispongono di 25 milioni di euro da investire nell’operazione, con i quali la prima può acquisire 60 pdv fragili commercialmente per rivenderli a operatori o investitori. Una questione a parte è il Quartiere latino, di cui Semaest non cederà i locali a termine. Per conservare la tradizione di un arrondissement con presenza storica di esercizi commerciali culturali, Semaest ha acquisito 13 locali destinati a librerie o case editrici che affitterà a prezzi inferiori di mercato, ma che, alla fine della prima fase del programma, resteranno comunque di proprietà del Comune. Se si presenta la necessità, nella fase due, altri locali subiranno la stessa sorte, soprattutto quelli emblematici e punti decisivi del quartiere. Nel frattempo Vital’Quartier ha creato, in ogni arrondissement a cui è interessato, un gruppo di lavoro che ha distribuito agli abitanti una lettere informativa e un “Club Vital’Quartier” che organizza animazioni commerciali collettive e conferenze tematiche per dare una mano ai commercianti che iniziano la loro attività sul posto. I primi risultati di queste operazioni non sono mancati: molte monoattività concentrate sono state stabilizzate, nuovi commerci sono arrivati spontaneamente, il numero dei locali vuoti è diminuito, nuove associazioni di commercianti sono state create e la clientela è cambiata. Il tutto molto rapidamente. Il successo dell’operazione, abbastanza originale in Francia, ha attirato l’attenzione anche di altre città. Nanterre, per esempio, è interessata a lavorare con Parigi. Il Belgio ha inviato una delegazione per studiare meglio il progetto che interessa soprattutto le grandi città. L’operazione Vital’Quartier, infatti, richiede la disponibilità di molti mezzi, di cui non tutte le città dispongono. Semaest ha comincia solo da poco a rimborsare i 87,5 milioni di euro investiti dalla municipalità di Parigi nell’iniziativa.